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Ispezioni sul lavoro

Ispezioni sul lavoro: cosa sono e quali sanzioni può portare

Si sa, lavorare è indispensabile. L’impegno e la fatica ci ripagano in monete che, oltre al valore economico, hanno il sapore di indipendenza e felicità. Finalmente, dopo anni di sacrifici, è arrivato il momento di aprire il bar che hai sempre desiderato. Ora fai quello che ti piace e ti senti invincibile. 


Attenzione però: una volta trovata un’occupazione bisogna anche mantenersela perché questo sogno non si dissolva seduta stante. Il funzionamento della propria azienda produce dei benefici a lungo termine soprattutto se le regole vengono rispettate. Questo non solo in ambito lavorativo, ma in quanto cittadini è fondamentale che sia tutto in norma di legge


Lo sapevi che esistono dei soggetti che ispezionano il tuo bar da cima a fondo? Si chiamano ispettori del lavoro e sono lì per controllare che l’attività sia in regola. Come riportato nel documento del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, si legge che: “L’ispezione del lavoro è un procedimento amministrativo di natura istruttoria, che si caratterizza per l’esercizio di una potestà riconosciuta dall’ordinamento giuridico ai soggetti preposti ai controlli, finalizzato ad acquisire elementi oggettivi e valutativi e che si conclude con l’adozione di specifici provvedimenti, non necessariamente sanzionatori”. 

In Italia le ispezioni sul lavoro sono affidate del all’Ispettorato Nazionale Lavoro (in sigla INL) che le esercita attraverso propri ispettori dislocati nelle 74 sedi territoriali (abbreviate ITL) sparse fra le varie regioni d’Italia. 

Ma in tutto ciò, il datore di lavoro, nel nostro caso il proprietario del bar, come si deve comportare? 

la legge prevede che il datore di lavoro non può assolutamente impedire l’accesso e lo svolgimento dell’attività di vigilanza; nel caso ciò avvenga può essere applicata al datore di lavoro una sanzione amministrativa assai elevata, che può andare da un minimo di 1.290,00 euro ad un massimo di 12.910,00 euro. Inoltre, per estinguere il procedimento sanzionatorio non è sufficiente solo pagare la sanzione minima (in un’unica soluzione), bisogna inoltre fornire la prova dell’avvenuta regolarizzazione delle violazioni accertate entro il termine di 45 giorni dalla notifica del verbale.

Il verbale non è uno solo ma ha diverse forme: 

  • verbale di primo accesso ispettivo, rilasciato al termine della verifica in cui sono raccolti i dati dei soggetti presenti sul luogo di lavoro, le attività da questi svolte, le eventuali dichiarazioni rese dal datore e ogni eventuale richiesta utile al proseguimento della fase ispettiva;
  • il verbale interlocutorio, redatto quando la documentazione prodotta in sede di primo accesso non è sufficiente e sono pertanto necessarie ulteriori verifiche;
  • il verbale di definizione degli accertamenti, rilasciato quando non si ravvisa alcuna violazione sanzionabile;
  • verbale unico di accertamento e notificazione, con cui vengono contestate le violazioni amministrative emerse in fase di ispezioni sul lavoro e le relative sanzioni per lavoro nero o irregolare.

È altresì chiaro che, qualora al termine degli accertamenti non vengano riscontrate violazioni di alcun tipo, il personale ispettivo è tenuto comunque a darne notizia al soggetto controllato mediante una specifica comunicazione. 

Ora che è tutto a posto, l’attività può proseguire e aprire la saracinesca al giorno che verrà.